Solidarietà a Rosa Nera!

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Ogni volta che sgomberano uno spazio liberato è come se ci togliessero il terreno da sotto i piedi, come se ci negassero l’aria per respirare. Perchè quello che ci viene sottratto sono margini di autonomia, potere di autodeterminazione, luoghi dove inontrarci.

Sabato 5 settembre, è stato sgomberato lo spazio sociale e abitativo Rosa Nera (Chania, Creta), occupato dal 2004. Il comune ha venduto l’edificio a una compagnia di speculatori israeliani per farci l’ennesimo hotel di lusso.

Abbiamo conosciuto in prima persona il Rosa perché ha ospitato con entusiasmo la presentazione di Mondeggi e Genuino Clandestino, ci ha messi in contatto con altri contadini “clandestini” come noi, con altri compagni che lottano per la difesa dei territori dall’estrattivismo.

Rosa nera per 16 anni è stato un luogo di riferimento dentro la città con la stanza per il doposcuola dei bambini, la biblioteca, la scuola di balli popolari, il bar, i concerti, le iniziative politiche, le presentazioni di libri, il supporto ai richiedenti asilo. È stato anche una casa per molti, alcuni dei quali una casa non se la potevano permettere.

Ogni volta che sgomberano uno spazio liberato la mercificazione del quotidiano fa un passo avanti e in una città dove la turistificazione sta già da tempo rivelando i suoi mostri, nessun hotel può valere quanto uno spazio del genere.

E allora contro il Nulla che avanza, contro l’omologazione indifferente di corpi e vite, non possiamo arrenderci proprio ora. La sera stessa dello sgombero oltre 2000 persone hanno manifestato a Chania e centinaia si sono radunate nello storico quartiere di Exarchia (Atene) per fare lo stesso. Siamo con loro con il cuore, e vorremmo essere al loro fianco, ogni volta che colpiscono qualcuno colpiscono tutte.

Complici e solidali, ci stringiamo forte alle compagne di Rosa Nera, ogni sgombero sarà una barricata!

10, 100, 1000 Rosa Nera!

 

[ENGLISH]

Αλληλεγγύη στην κατάληψη Rosa Nera

Every time a free space is evicted, it feels like getting our ground removed underfoot, like breathing air was denied. Because what we lose are margins of autonomy, power of self-determination, essential gathering places.

On saturday 5th of September, police evicted the social and residential squat Rosa Nera (Chania, Crete), occupied since 2004. The local Municipality have sold the building to a group of Israeli speculators who whant to build yet another luxury hotel.

We met Rosa in first person because it hosted with enthusiasm Mondeggi and Genuino Clandestino presentations, it made us meet other “clandestine” farmers like us, as well as comrades who fight defending territories from extractivism.

For sixteen years Rosa Nera has been a landmark in Chania with its after-school for kids, library, folk dances classes, bar, concerts, political events, books presentations, support activities for refugees. It was a home for many people, some of whom couldn’t afford one.

Every time a free space is evicted, commercialisation of everyday life takes another step forward, and in a city where touristification is already revealing its monsters, no hotel can be worth like such a space.
Against the Nothingness that advances, against indifferent homologation of bodies and lifes, we can’t surrender now. On the same night of the eviciton, more than 2000 people demonstrated in Chania and hundreds of people gathered in the historical neighborhood of Exarchia (Athens). We stand at their side because when they hit one, they hit all.

Solidarity with Rosa Nera, every eviction will be a barricate!

100, 1000 Rosa Nera!