In questi giorni gli sviluppi sulle indagini riguardanti la giornata di protesta di fine ottobre a Firenze, hanno portato all’arresto ed a misure cautelari preventive per venti ragazze e ragazzi.
Quella piazza di ottobre nonostante l’ambiguità della chiamata portava con se tutta la rabbia, il disagio e la frustrazione di una generazione intera costretta prima alla precarietà cronica, al lavoro nero ed all’assenza totale di prospettive, e poi, con le misure contraddittorie prese per l’emergenza sanitaria, a rimanere confinata in casa, con le scuole serrate, la socialità annullata, il senso di precarietà ancora più opprimente di prima.
Conosciamo bene molte delle persone additate in questi giorni dalla stampa come criminali, “professionisti del disordine” o qualsivoglia sostantivo riprovevole che ha tentato di infangare e individuare responsabili di una giornata che ha come protagonisti indiscussi (in negativo) la questura di Firenze, il terrorismo dei media e le istituzioni cittadine quanto nazionali.
Conosciamo bene Nicco, nostro amico, compagno e fratello, che con la sua energia ha contribuito in questi anni alla realizzazione di moltissime attività agricole e sociali senza le quali oggi Mondeggi non sarebbe la stessa, e la cui partecipazione è stata fondamentale nella creazione di esperienze come quella del Mercato Contadino di Piazza Tasso. Insieme a lui abbiamo portato avanti percorsi di cura e recupero della terra e organizzato iniziative come la “Scuola Contadina”, ciclo di corsi di formazione agricola gratuiti ed aperti a tutt*.
Riteniamo che i professionisti del disordine e i criminali siano ben altri, e sono i responsabili dello scenario di disagio sociale in cui siamo costretti a vivere, tra nocività, sfruttamento e isolamento, in cui ogni forma di dissenso e ogni realtà che costruisce o immagina alternative, vengono ostacolate.
Crediamo che tutte le persone colpite dalle misure e che portano avanti attività che promuovono il benessere delle comunità, non possano essere trattate come criminali e limitate nella loro libertà.
Nicco, Alberto, Cosimo, Matteo, Steve e tutt* Liber*