Ma quale agricoltura? Continuano a parlare di sostenibilità e resilienza.. ma il paradigma agricolo in tutto il mondo rimane sempre lo stesso.
Questo è il nostro appello, come parte del movimento di resistenza contadina Genuino Clandestino.
Questo è il nostro invito a tuttə lə contadinə, a tuttə coloro che lottano su e per questa terra,
Questo è il nostro invito ad esserci, per non far svolgere nel silenzio e nell’indifferenza questo ennesimo, vuoto e falso incontro dei potenti sull’agricoltura.
Questo è il nostro invito alla Marcia per la Terra.
𝑨𝒊 𝒑𝒐𝒑𝒐𝒍𝒊 𝒅𝒆𝒍𝒍𝒂 𝒕𝒆𝒓𝒓𝒂,
𝑨𝒍𝒍𝒆 𝒐𝒓𝒈𝒂𝒏𝒊𝒛𝒛𝒂𝒛𝒊𝒐𝒏𝒊 𝒄𝒐𝒏𝒕𝒂𝒅𝒊𝒏𝒆 𝒏𝒂𝒛𝒊𝒐𝒏𝒂𝒍𝒊 𝒆𝒅 𝒊𝒏𝒕𝒆𝒓𝒏𝒂𝒛𝒊𝒐𝒏𝒂𝒍𝒊,
𝑨 𝒕𝒖𝒕𝒕𝒆 𝒍𝒆 𝒑𝒆𝒓𝒔𝒐𝒏𝒆 𝒄𝒉𝒆 𝒍𝒐𝒕𝒕𝒂𝒏𝒐 𝒔𝒖𝒍 𝒑𝒐𝒔𝒕𝒐 𝒅𝒊 𝒍𝒂𝒗𝒐𝒓𝒐,
𝒏𝒆𝒍𝒍𝒆 𝒄𝒊𝒕𝒕à, 𝒏𝒆𝒍𝒍𝒆 𝒑𝒓𝒐𝒗𝒊𝒏𝒄𝒆, 𝒂𝒍 𝒎𝒂𝒓𝒆 𝒐 𝒊𝒏 𝒎𝒐𝒏𝒕𝒂𝒈𝒏𝒂.
𝑨𝒊 𝒎𝒐𝒗𝒊𝒎𝒆𝒏𝒕𝒊 𝒆𝒄𝒐𝒍𝒐𝒈𝒊𝒔𝒕𝒊 𝒆𝒅 𝒂 𝒕𝒖𝒕𝒕𝒊 𝒊 𝒄𝒐𝒎𝒊𝒕𝒂𝒕𝒊 𝒅𝒊 𝒍𝒐𝒕𝒕𝒂 𝒄𝒐𝒏𝒕𝒓𝒐 𝒍𝒆 𝒅𝒆𝒗𝒂𝒔𝒕𝒂𝒛𝒊𝒐𝒏𝒊 𝒂𝒎𝒃𝒊𝒆𝒏𝒕𝒂𝒍𝒊;
𝒑𝒆𝒓 𝒍’𝒂𝒄𝒒𝒖𝒂, 𝒊 𝒃𝒐𝒔𝒄𝒉𝒊, 𝒊 𝒄𝒂𝒎𝒑𝒊 𝒆 𝒍𝒆 𝒎𝒐𝒏𝒕𝒂𝒈𝒏𝒆, 𝒑𝒆𝒓 𝒊𝒍 𝒇𝒖𝒐𝒄𝒐 𝒅𝒆𝒊 𝒍𝒐𝒓𝒐 𝒄𝒖𝒐𝒓𝒊.
𝑨 𝒄𝒐𝒍𝒐𝒓𝒐 𝒄𝒉𝒆 𝒏𝒐𝒏 𝒗𝒐𝒍𝒕𝒂𝒏𝒐 𝒍𝒐 𝒔𝒈𝒖𝒂𝒓𝒅𝒐 𝒅𝒊 𝒇𝒓𝒐𝒏𝒕𝒆 𝒂𝒍𝒍𝒆 𝒊𝒏𝒈𝒊𝒖𝒔𝒕𝒊𝒛𝒊𝒆.
𝑨𝒍𝒍’ 𝑬𝒁𝑳𝑵 𝒆 𝒍𝒂 “𝒄𝒂𝒓𝒐𝒗𝒂𝒏𝒂 𝒑𝒐𝒓 𝒍𝒂 𝒗𝒊𝒅𝒂”,
𝑨 𝒕𝒖𝒕𝒕* 𝒄𝒐𝒍𝒐𝒓𝒐 𝒄𝒉𝒆 𝒔𝒐𝒈𝒏𝒂𝒏𝒐 𝒂𝒍𝒕𝒓𝒊 𝒎𝒐𝒏𝒅𝒊 𝒑𝒐𝒔𝒔𝒊𝒃𝒊𝒍𝒊.
Siamo le contadine ed i contadini del movimento Genuino Clandestino, sono molti anni che lottiamo nei territori di questo paese per l’autodeterminazione alimentare, la costruzione di comunità contadine resistenti e autogestite e per l’abbattimento definitivo di un modello di sviluppo mortifero ed oppressore conosciuto con il nome di capitalismo.
Come contadine e contadini sentiamo il grido di dolore che dai nostri campi, dai mari, dai fiumi, dalle montagne e dai suoi animali si alza fragoroso in cerca di giustizia e libertà.
Tocchiamo con le nostre mani ogni giorno gli effetti della catastrofe ecologica, guardiamo distruggere dalla follia capitalista territori vicini e lontani in nome del profitto. Osserviamo l’allontanamento e la disgregazione di intere comunità, la sottrazione sistematica di luoghi di condivisione, formazione, supporto e cura.
Oggi la nostra rabbia è tanta e profonda, è una rabbia che vuole restituire dignità a coloro a cui è stata strappata, è una Rabbia ed una lotta per l’umanità, poichè sappiamo bene che questo sistema
non può essere educato, addomesticato o riformato.
Nutriamo un profondo desiderio, collettivo e individuale, di abbattere ogni mattoncino di questo maledetto sistema, di estirpare come gramigna le disuguaglianze del nostro mondo; per seminare salvaguardia e solidarietà al posto di distruzione e competizione.
𝐍𝐨𝐧 𝐩𝐨𝐬𝐬𝐢𝐚𝐦𝐨 𝐫𝐞𝐚𝐥𝐢𝐳𝐳𝐚𝐫𝐞 𝐪𝐮𝐞𝐬𝐭𝐨 𝐧𝐨𝐬𝐭𝐫𝐨 𝐬𝐨𝐠𝐧𝐨 𝐬𝐞𝐧𝐳𝐚 𝐢 𝐜𝐨𝐫𝐩𝐢, 𝐥𝐞 𝐞𝐧𝐞𝐫𝐠𝐢𝐞, 𝐢 𝐯𝐨𝐥𝐭𝐢, 𝐥𝐚 𝐝𝐢𝐠𝐧𝐢𝐭à 𝐞 𝐥𝐚 𝐝𝐞𝐭𝐞𝐫𝐦𝐢𝐧𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐝𝐢 𝐭𝐮𝐭𝐭* 𝐯𝐨𝐢.
La città di Firenze nei giorni del 17 e 18 settembre ospiterà il summit globale dell’agricoltura (G20): l’ennesima farsa internazionale che attraverso la retorica della green economy disporrà del futuro dell’agricoltura industriale, chimica, nociva e distruttrice in Europa e in tutto il Mondo.
Questa istituzione è la solita che ha firmato e poi tradito il trattato di Parigi inducendo al consumo di combustibili fossili e promuovendo un modello agricolo che riduce in schiavitù le/i
lavoratrici/tori e rende sterili ed inquinati i campi, così come il cibo che attraverso essi viene prodotto.
Grazie allo stimolo della carovana Zapatista e la “declaración por la vida” siamo intenzionat* a non chiudere gli occhi, a rispondere colpo su colpo, organizzandoci collettivamente.
𝐒𝐚𝐛𝐚𝐭𝐨 𝟏𝟖 𝐬𝐞𝐭𝐭𝐞𝐦𝐛𝐫𝐞 𝐯𝐢 𝐢𝐧𝐯𝐢𝐭𝐢𝐚𝐦𝐨 𝐚 𝐦𝐚𝐫𝐜𝐢𝐚𝐫𝐞 𝐢𝐧𝐬𝐢𝐞𝐦𝐞 𝐚 𝐧𝐨𝐢
a crederci, a lottare insieme, a costruire ponti e alleanze per abbattere questo mondo e costruirne altri più veri e giusti.
Voltiamo le spalle alla città e a ciò che rappresenta, partendo da Firenze e dirigendoci verso Mondeggi. 𝐂𝐚𝐦𝐦𝐢𝐧𝐢𝐚𝐦𝐨 𝐢𝐧𝐬𝐢𝐞𝐦𝐞 𝐧𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐌𝐚𝐫𝐜𝐢𝐚 𝐩𝐞𝐫 𝐥𝐚 𝐓(𝐭)𝐞𝐫𝐫𝐚 𝐞 𝐩𝐞𝐫 𝐥𝐚 𝐯𝐢𝐭𝐚, continuiamo a
sognare, organizziamoci e balliamo.
𝓠𝓾𝓮 𝓻𝓮𝓽𝓲𝓮𝓶𝓫𝓵𝓮 𝓮𝓷 𝓼𝓾𝓼 𝓬𝓮𝓷𝓽𝓻𝓸𝓼 𝓵𝓪 𝓽𝓲𝓮𝓻𝓻𝓪