Avvicinandosi al nono compleanno dell’esperienza di Mondeggi Bene Comune – Fattoria senza padroni, ricorrenza della data in cui fu istituito il presidio contadino permanente contro la vendita, ci teniamo a pubblicare un aggiornamento sulla fase attuale di questo percorso, e sul destino della fattoria in generale.
Dall’ultimo aggiornamento di febbraio ad oggi molte cose sono accadute, sia al nostro interno che al di fuori della comunità, molte hanno iniziato a trasformarsi man mano che le scadenze del calendario imposto dal PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza) sono diventate sempre più imminenti.
La Città Metropolitana ha continuato il suo percorso di progettazione, di apertura dei bandi, di assegnazione degli appalti senza avere molto tempo per altro.
I confronti che abbiamo avuto più o meno periodicamente con i loro tecnici sono stati improntati essenzialmente sulla trasmissione di informazioni e sulla discussione di aspetti tecnici e logistici che avrebbero potuto costituire un ostacolo al regolare rispetto del cronoprogramma imposto dall’Europa. L’approccio nei nostri confronti è connotato da una collaborazione funzionale allo sviluppo della progettazione.
Noi – dal canto nostro – andiamo avanti per la nostra strada consapevoli di due certezze politicamente rilevanti: siamo riusciti a non far vendere la tenuta di Mondeggi all’investitore privato di turno e abbiamo inciso positivamente sul progetto, sia a livello di linee guida generali che a livello di progettazione esecutiva.
Inoltre, nel corso di questi incontri, fin da subito abbiamo messo in chiaro con fermezza che il presidio sul territorio deve essere mantenuto anche nel corso del triennio di svolgimento dei cantieri.
Il bene comune non può interrompersi, così come la fattoria e la gestione agroecologica dal basso dei terreni: il futuro di Mondeggi Bene Comune è strettamente dipendente dal presente e per nessun motivo ce ne andremo dal territorio che abitiamo da 9 anni!
A Mondeggi è stato piantato un seme, ora le sue radici sono forti e ben ancorate: in questi anni Mondeggi è stata un vivaio di legami e relazioni con il territorio e le persone che lo vivono, e così vogliamo che continui a essere. Inclusività, accessibilità e trasversalità sono concetti che tradotti in pratica descrivono e mettono in atto il bene comune. Per questo vogliamo restare qui nel periodo dei cantieri, qui vogliamo restare nei prossimi decenni, continuando a vivere e a far vivere questo territorio nell’autogestione.
In questi anni di presidio abbiamo sviluppato un profondo affetto nei confronti di questi luoghi: affetto che è stato il motore della progettazione della Modeggi 2026: la visione è quella di affiancarsi a realtà sorelle che si sono riconosciute nei nostri principi ispiratori per immaginare e sviluppare insieme modelli di autogestione collettiva e trasversale di terreni e case pubbliche abbandonate. Trasformarsi nella forma ma non nella sostanza è l’obiettivo che abbiamo davanti, e verrà raggiunto solo quando la comunità diffusa di Mondeggi potrà legittimamente e senza precarietà prendersi cura dal basso di questo territorio e delle relazioni ad esso connesse. La fine della vertenza relativa alla potenziale alienazione del bene non si traduce nella rinuncia al conflitto, bensì trasferisce quella stessa determinazione ed energia nella costruzione di un’alternativa praticabile: fare di Mondeggi un esperimento senza precedenti di sperimentazione sociale, riparazione ecologica e integrazione territoriale.
In questo modo sarà possibile completare la costruzione di un vero bene comune a servizio della comunità territoriale allargata, che potrà vedere in Mondeggi una risorsa molteplice di cui poter beneficiare, e al cui governo partecipare. E proprio questo – il riconoscimento politico dal basso – costituisce il premio per quel seme piantato ormai quasi dieci anni fa, che ha portato relazioni, cura, amore, gioia e dedizione per questo luogo per troppi anni abbandonato.
Per arrivare a ciò le nostre richieste a Città Metropolitana sono quindi state chiare fin da subito: garantire la nostra presenza agricola, abitativa e sociale sul territorio durante la fase dei cantieri, chiedere il comodato ad uso gratuito delle terre che già autogestiamo per questi tre anni, inserire nella progettualità di Mondeggi spazi di trasformazione e annessi agricoli oltre che sociali e garantire la nostra presenza nel percorso di coprogettazione. Sembra che il messaggio sia stato recepito: stiamo collaborando alla redazione di un comodato d’uso delle terre che verrà valutato entro luglio; inoltre siamo riusciti ad incidere sulla calendarizzazione dei lavori ottenendo una rotazione dei cantieri tale da poter garantire la presenza del presidio per almeno un altro anno in una delle case al momento occupate (Cuculia e annessi). In prospettiva, l’idea è quella di ruotare nelle case via via che verranno ristrutturate: nel frattempo, i tecnici metropolitani si sono impegnati a trovare/realizzare volumi temporanei finalizzati allo stoccaggio delle attrezzature agricole.
Questo è l’aggiornamento su quanto bolle in pentola… Noi faremo del nostro meglio perché il pasto sia abbondante e la tavolata numerosa! Buon compleanno Mondeggi!